i prodotti delattosati



I prodotti delattosati sono sicuri?

E’consigliato usare prodotti delattosati?

I prodotti delattosati sono, per la persona intollerante al lattosio, un alternativa per il consumo di latte e latticini. 

Le industrie alimentari, hanno creato una vasta gamma di alimenti senza lattosio, che incontrano sempre più consenso tra le persone che soffrono del disturbo di deficit dell’enzima lattasi, in Europa e nel Nord America.

Latte, yogurt, panna, burro, mozzarella, dolci e gelati, possono essere consumati senza alcun disturbo.

Il latte viene delattosato, grazie alla idrolisi enzimatica del lattosio, per opera degli enzimi Saccaromyces lactis o Aspergillus oryzae.

Apparentemente, il processo sembrerebbe del tutto naturale, ma se analizza il documento dall’ENEA del 1992 si legge che, il siero del latte, è sottoposto da prima ad una micro filtrazione e ultra filtrazione, poi nel bio reattore, viene aggiunto un batteriostatico sodio azide e sorbato di potassio e viene impiegata anche glutaraldeide e albumina serica.

In un altro studio, per avere del latte in polvere, senza lattosio, si legge che, anche in questo caso, viene ultra filtrato e poi si usa calore, che varia dai 32° ai 80° gradi sino a raggiungere i 120° gradi, per avere l’essiccamento,il contenuto di lattosio, di questo latte in polvere, scende da 4,91% a 0,73%.

Negli U.S.A, il latte delattosato biologico, viene prodotto aggiungendo l’enzima al lattasi derivato da Kluyveromyces lattiero – caseario, poi con la pastorizzazione l’enzima si denatura.

Il latte e i suoi derivati, con questi trattamenti non hanno più nulla di naturale anche se, dal luglio 2016 in italia, non saranno più registrati come prodotti dietetici (Regolamento UE 609 del 2013)



Genetica

L’intolleranza al lattosio, come si può leggere nel post “Intolleranza al lattosio e l’importanza del “Test genetico”, è regolata dai geni e la persona può avere lattofobia o lattofilia”.

In Europa il15% delle persone sono predisposte all’intolleranza primaria al lattosio   (-13910 CC), il 45 % è portatore ( -13910 TC), il rimanente 40%  ( -13910 TT) non ha segni d’intolleranza primaria.

L’intolleranza al lattosio può verificarsi anche per altre cause come: trattamenti farmaceutici, interventi chirurgici, problemi intestinali con interessamento della flora batterica causata da enteriti, coliti, morbo di Crohn e celiachia.

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Queste patologie creano un danno alla mucosa intestinale che può portare a un ad una disbiosi e di conseguenza all’inibizione dell’enzima.

Questa intolleranza, che si può sviluppare nel corso della vita, anche nelle persone non geneticamente predisposte, si risolve con la guarigione dalla malattia.

Le persone che si sono sottoposte al Breath Test, in fase transitoria, possono cadere nella drastica riduzione del latte e dei suoi derivati.

Ostopenia e osteoporosi

Dopo qualche anno, queste persone, possono scoprire di avere un ostopenia o un osteoporosi e sono propense a pensare che sia dovuta alla mancata introduzione del Cálcio (Ca) contenuto nel latte, senza sapere che, oltre al mal assorbimento del latte, la causa primaria è la disbiosi, che porta ad un malassorbimento da parte dell’intestino di vitamine e minerali, la “Storia d’Enrica descritta nel libro 7 Miliardi di Diete” è l’esempio.

 

 

L’intolleranza può essere evitata assumendo integratori di lattasi e non eliminando completamente latte e formaggi, perché, paradossalmente, con una dieta ad esclusione, si peggiora l’intolleranza.

I prodotti delattosati oggi sono consumati anche da persone che non appartengono a quel 15% d’intolleranti primari. 

Questi prodotti, frutto d’ingegneria alimentare, fanno riflettere ed è lecito chiedersi:

Perché le industrie lattiero casearie negli ultimi anni aumentano la produzione di prodotti delattosati?

Il latte in commercio è naturale o a causa delle varie trasformazioni è impoverito e le industrie per mantenere il sapore aggiungono lattosio, superiore a quello tollerato, provocando nella popolazione l’intolleranza al lattosio? 

Come si può fare uno “yogurt vivo”, con del latte delattosato, che per natura è ottenuto dal processo di fermentazione durante il quale il “lattosio” è trasformato in acido lattico e glucosio? 

Il latte o il formaggi, delattosati, non biologici, sono un prodotti naturali?

Assumendo i prodotti delattosati, il corpo farà la mutazione adattiva che, nel corso degli anni, ha portato ad una riduzione dell’intolleranza al latte nel mondo?

Inoltre, l’assunzione di questi prodotti potrebbe portare una situazione analoga a quella del grano Creso?

“Senatore Capelli”

Grano Creso

Quando il grano “Senatore Capelli”, nel 1974, fu nanizzato per irradiazione con raggi gamma di cobalto radioattivo dal Centro di studi nucleari del CNEN della Casaccia Roma Italia, la mutazione colpi il gene della crescita e di seguito fu ibridato con sementi messicane per ottenere il grano Creso.

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Il Prof. Dott. Luciano Pecchiai, ipotizzò che ciò avrebbe potuto provocare danni alle generazioni successive, a causa dell’alterazione della frazione proteica per modificazione della sua proteina e in particolare ad una sua frazione, la gliadina, che poteva venir male assorbita.

Oggi dopo 40 anni, l’intolleranza al frumento e la celiachia sono in aumento.

Futuro

Chi ci assicura che tra 40 anni i figli o nipoti delle persone che assumono prodotti delattosati non nasceranno tutti intolleranti al latte?



 

Letture e prodotti per approfondire l’argomento

 

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Con poche gocce di sangue, in soli 40 minuti, si può verificare la presenza di intolleranze a 46 gruppi di alimenti, per un totale di 52 alimenti.

Il check up fornisce consapevolezza della qualità delle abitudini alimentari, identificando l’eventuale abuso di certi alimenti, utile punto di partenza per intraprendere un nuovo percorso alimentare.

Food Detective Test è in grado di analizzare la reazione che deriva dall’assunzione di cibi come:

Avena, grano, riso, mais, segale, grano duro, glutine, mandorle, fagioli brasiliani, anacardi, tè, noci, latte vaccino, uova intere, pollo, carne, agnello, manzo, maiale, mix pesce bianco (eglefino, merluzzo, platessa), mix pesce acqua dolce (trota, salmone), tonno, mix frutti di mare (gamberi, aragosta, granchi, cozze), broccoli, cavolo, carote, porri, patate, sedano, cetrioli, peperoni (vari colori), mix legumi (piselli, lenticchie), pompelmo, mix melone, arachidi, semi di soya, semi di cacao, mele, ribes nero, olive, arancio & limone, fragole, pomodoro, zenzero, aglio, funghi, lievito.

 

 

@DrTraverso   titolare del  Copyright 2018

Disclaimer

Fonte

7 Miliardi di diete

Idrolisi enzimatica 

Reattore enzimatico 
Delactosed,

Latte Bio USA

Microbe magazine 

La Dieta Enzimatica

www.treccani.it

 

 

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