La dieta dei Gruppi Sanguigni vantaggi e svantaggi
La Dieta dei Gruppi Sanguigni, ideata da James e Peter D’Adamo.
La dieta dei gruppi sanguigni è stata ideata da Peter D’Adamo dopo una ricerca durata più di 40 anni.
Peter D’Adamo e suo padre arrivarono alla conclusione che tra sangue, cibo e malattia, vi è una correlazione e i cibi, possono alterare il metabolismo da persona a persona a causa delle diversità dei quattro Gruppi Sanguigni.
Gli alimenti contengono delle Lectine, le quali si legano al globulo rosso, con un meccanismo biologico chiamato “Linkage”, provocando agglutinazione.
L’agglutinazione fa si che, le cellule, aderiscano le une alle altre,dando un incompleta digestione, o una scarso assorbimento intestinale.
L’ agglutinazione, può aumentare aminoacidi e polipetidi nel intestino, che vengono metabolizzati dai batteri intestinali, in componenti tossici, le Poliammine.
Le Poliammine, sono Amine Biogene essenziali, che in giusta concentrazione, servono alla crescita, al metabolismo degli organi e al rinnovo del corpo.
Poliammine
Il Prof. Franco Berrino, del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva, dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, Nutrizionista di fama mondiale, a proposito di prevenzione alimentare antitumorale dice che: “le Poliammine: putrescina, spermina e spermidina possono essere promotori della proliferazione cellulare” quindi se e regoliamo l’apporto di Lectine, impediamo l’aumento delle Poliammine.
Quando noi ingeriamo delle Lectine, non tollerate dal nostro Gruppo Sanguigno, per riparare i villi intestinali, vengono generate grandi quantitativi di Poliammine.
L’aumento anomalo di Poliammine, porta al ingrossamento d’intestino, fegato, pancreas e milza, e di contro, abbiamo diminuzione di queste nei muscoli ed nelle ossa.
I bambini hanno bisogno di grandi quantità Poliammine per la crescita.
Questi, se seguono una dieta vegetariana o vegana, hanno una statura mediamente più bassa perché, sia i cereali che i semi, sono ricchi in Lectine e provocano un danno intestinale e ipr – produzione di Poliammine, con sottrazione di queste alle ossa.
Le Poliammine possono essere Esogene, quindi introdotte con i cibi, ed Endogene, se prodotte dal organismo.
Lo studio di D’Adamo, si basa sulla classificazione delle Lectine degli alimenti compatibili o no, con i vari Gruppi Sanguigni e la dieta del Gruppo Sanguigno, regola l’apporto delle Lectine e di Poliammine specifiche per ogni gruppo sanguigno, con effetto stabilizzante sul DNA per il corretto sviluppo e crescita delle cellule, del sistema nervoso e la guarigione delle malattie.
La dieta dei Gruppi Sanguigni dieta ad esclusione
Se una persona con Gruppo Sanguigno 0, mangia ad esempio l’aringa, avrà apportato un alimento benefico perché le sue “Lectine” non agglutinano i globuli rossi, di contro, per gli individui appartenenti al Gruppo A, l’aringa crea agglutinazione quindi è un alimento vietato.
L’aringa è indifferente per i Gruppi Sanguigni B ed AB.
Il polpo è vietato a tutti i Gruppi Sanguigni AB0
La dieta del Gruppo Sanguigno è da intendersi quindi una “Dieta Preventiva e Depurativa” .
Ogni Gruppo Sanguigno ha una lista di alimenti: permessi o benefici (farmaci), vietati o dannosi (veleni), neutri o indifferenti (complementari).
La dieta dei Gruppi Sanguini dieta ad “esclusione” ed inibitrice del insulina
Il problema delle intolleranza alimentari non si risolve eliminando gli alimenti dannosi perché questo sistema, usato negli anni precedenti, ha dimostrato che, l’enzima dell’alimento, che crea disturbo, si blocca completamente e una volta re-introdotto l’alimento l’intolleranza è ancora presente.
Non introducendo gli alimenti che creano intolleranza, si disattiva per sempre l’enzima che digerisce l’alimento e l’intolleranza persiste nell’organismo.
Questo è un lato negativo della Dieta dei Gruppi Sanguigni.
Le intolleranze alimentari sono dovute ad un mancato funzionamento del enzima, quindi solo riattivando l’enzima, con la Dieta Enzimatica, si può avere una guarigione dal intolleranza alimentare.
L’eccesso di Lectine incompatibili, oltre a avere un effetto immunodepressore, possono modificare il metabolismo inibendo l’azione dell’insulina.
La riduzione d’insulina porta a sua volta, oltre ad alzare la glicemia, a non utilizzare al meglio le calorie introdotte con conseguente aumento di peso corporeo.
Peter D’Adamo pur tenendo conto degli effetti inibitori delle Lectine sull’insulina, non tiene conto dell’Indice Glicemico dei singoli alimenti che innalzano la glicemia e a sua volta richiedono insulina e questo è un altro lato negativo della dieta dei Gruppi Sanguigni.
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NB Il testo italiano non è perfetto perché è stato adattato a Google Traduttore e Balabolka.
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Fonte
I pro e i contro della dieta del gruppo sanguigno 18 luglio 2011
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