L’inappetenza genetica e la repulsione al cibo
La perdita di appetito è un disturbo alimentare
L‘inappetenza o perdita d’appetito, si verifica quando si ha un basso desiderio di assumere cibo.
Le cause che provocano l’inappetenza possono essere molteplici dallo stress a patologie quali disturbi gastro intestinali, febbre, malattie auto immuni, depressione, anoressia.
Scegliere di seguire una dieta ad esclusione come la vegetariana, vegana, fruttariana o crudista, può essere una scusa, per nascondere la perdita di appetito.
L’inappetenza può portare a gravi conseguenze quali ad esempio cali glicemici, chetosi, perdita di energia, anemia, osteoporosi, disidratazione ed anche la morte.
L’inappetenza genetica
Vi sono anche persone che nascono inappetenti ed hanno un inappetenza genetica trasmessa da genitori o nonni e per tutta la vita hanno uno strano rapporto con il cibo.
Queste persone non sentono lo stimolo della fame, si siedono a tavola per far compagnia ai parenti o amici e se vivono da soli, mangiano perché sono stati abituati che, a determinate ore, si deve mangiare, ma molte volte si scordano anche di questo.
La perdita d’appetito però non è sinonimo di magrezza.
Questo tipo di inappetenti, quasi sempre, a colazione, bevono solo un caffè, a pranzo e a cena fanno pasti frugali, abitudinari, ma non per questo sono magri, tendono a mangiare calorie vuote, senza nutrienti, come caramelle, patatine fritte, gelati e prodotti da forno per mantenere o aumentare il loro peso.
I rimedi per l’inappetenza
La perdita dell’appetito può essere aumentata con piccoli stratagemmi, studi dimostrano che l’assunzione d’energia è aumentata del 18% se si mangia con amici e del 14% se si guarda la TV, queste percentuali devono essere tenuti ben presenti dalle persone che, al contrario, vogliono diminuire di peso.
Servire gli alimenti su piatti più grandi, può portare a mangiare di più, questa astuzia però può portare a mangiare anche cibo scadente.
Le persone inappetenti dovrebbero dividere i tre pasti principali in cinque o sei spuntini durante il giorno, inoltre fare sempre la prima colazione, che secondo studi, mantiene la glicemia pomeridiana e serale più equilibrata rispetto a persone che, a colazione, digiunano.
Bisogna sostituire le calorie vuote e aumentare le calorie, con alimenti nutrienti quali lo yogurt greco, aggiungere olio d’oliva extra vergine agli alimenti, usare il latte per cucinare o per preparare frullati e ridurre il consumo di fibre che danno il senso di pienezza, come è dimostrato, dalle diete dimagranti.
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NB Il testo italiano non è perfetto perché è stato adattato a Google Traduttore e Balabolka.
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